LA NOSTRA STORIA
Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50 del secolo passato, Pasiano come tanti altri paesi del Friuli viveva un periodo di rapida crescita demografica, dopo i lutti, le rovine e le miserie della guerra.
Le nascite erano di gran lunga maggiori rispetto ai decessi: c’erano insomma moltissimi bambini, tra i circa 8.000 abitanti del territorio comunale di allora e bisognava ricostruire ciò che era andato distrutto e ancora di più. Soprattutto case, case, case…
Se ogni famiglia deve avere la sua casetta, ogni paese, ogni Parrocchia non può vivere spiritualmente e svilupparsi nel bene senza un Asilo, che educhi e formi le tenere pianticelle del giardino parrocchiale.
Non solo nel Pasianese, ma più o meno in tutta l’Italia uscita dalla dittatura e dalla guerra, l’iniziativa di costruire asili infantili fu presa soprattutto dalle comunità locali della Chiesa, cui lo Stato tacitamente lasciò la materia, di fronte allo scarso interesse dei partiti politici, dei sindacati e degli stessi pedagogisti.
Nel territorio comunale di Pasiano, attorno al 1950 si stava lavorando tenacemente per istituire un Asilo che non solo fosse in regola con le leggi e le norme dello Stato, ma fosse accogliente e adatto ai tempi.
Si propongono i primi benefattori, i coniugi Salgarello-Pantarotto
Il sogno cominciò a lasciare spazio alla speranza subito dopo la guerra quando una coppia di maestri, i coniugi Salgarello-Pantarotto, entrambi in pensione lasciarono capire che, non avendo eredi diretti, avrebbero lasciato tutte le sostanze alla Chiesa e, in particolare, una parte consistente sarebbe stata finalizzata alla realizzazione proprio di un asilo infantile.
Don Vincenzo Perulli confermò, così come le due parti concordarono sul fatto che erede universale delle sostanze della signora Salgarello fosse la Chiesa di San Paolo di Pasiano e usufruttuario il vedovo; di tutti i beni lasciati, quelli in comune di Pramaggiore erano destinati esplicitamente alla costruzione dell’Asilo.
Nasce il comitato per l’Asilo e si ottiene il riconoscimento statale.
Intanto, nel mese di ottobre 1947, il parroco aveva iniziato a organizzare un gruppo di persone che si occupassero, con il costante coinvolgimento della popolazione, della gestione del lascito Pantarotto in vista della costruzione dell’Asilo.
Vennero riuniti i capifamiglia, previo annuncio dal pulpito durante le Messe domenicali.
Si diede subito vita a un Comitato Promotore, composto dal parroco don Vincenzo Perulli, che ne era il presidente, e da consiglieri di prestigio e fama nel paese: il dottor Guglielmo Cappellotto, il dottor Tulio Coletti, l’attivo Antonio Pase, il maestro Benedetto Tajariol e Luigi Trevisan.
Fu un lavoro enorme, spesso nascosto e non appariscente, ma che solo la tenacia degli uomini che furono attivi nel Comitato poté portare a termine.
Lo Statuto e la composizione del Consiglio di Amministrazione erano stati approvati dal Comitato già il 15 dicembre 1947 ed inviati a Roma. Ferma restando la Presidenza di diritto assegnata al Parroco pro tempore, gli altri 4 membri con 2 eletti dall’Assemblea, 1 nominato dal Sindaco e 1 dal Provveditore agli Studi.
Apportate queste modifiche, dopo circa 3 anni di pratiche l’Asilo “Gesù Bambino” (questo il nome scelto fin da subito) venne formalmente riconosciuto ed eretto in Ente Morale con Decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1950 n.790, registrato alla Corte dei Conti il 15 settembre 1950 e pubblicato in sintesi sulla “Gazzetta Ufficiale” n.221 del 26 settembre 1950, con contestuale approvazione dello Statuto organico.
Il decreto venne firmato dal Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi e controfirmato dal Ministro di Grazia e Giustizia, Attilio Piccioni.
Nel 1° articolo dello Statuto si riconosceva che l’origine dell’Asilo stava nell’eredità Salgarello-Pantarotto; suo scopo era di “accogliere e custodire gratuitamente, nei giorni feriali, i bambini poveri, di ambo i sessi, della Parrocchia di Pasiano, dell’età dai tre ai sei anni, e di provvedere alla loro educazione religiosa, fisica, morale ed intellettuale, nei limiti consentiti dalla loro età.
Provveduto ai bambini poveri della parrocchia, verranno ammessi anche i bambini non poveri, verso il pagamento di una retta da stabilirsi dal Consiglio di Amministrazione.
Verrà pure istituita una Scuola di lavoro femminile, specialmente per le fanciulle povere.
La Direzione disciplinare, l’educazione e l’insegnamento, sono affidati ad una Congregazione di Suore diplomate ed abilitate per l’insegnamento “Scuola Materna” o fornite di titoli equipollenti”.
Le nuove donazioni e le ultime attività del Comitato Provvisorio
Per dare adempimento allo Statuto, si passò quindi all’iscrizione dei soci, che avrebbero avuto diritto di parola e di voto, fissando la quota a £. 300 per i soci ordinari e a £. 3.000 per i soci perpetui. Si iscrissero subito 21 soci perpetui e 64 ordinari, per un totale di 85, la meta dei presenti. Durante la settimana altri aderirono e l’Assemblea fu convocata per il lunedì successivo, 22 gennaio 1951.
Nasce il primo Consiglio di Amministrazione
La riunione si tenne in canonica, alle ore 14.30; ora gli iscritti risultavano 121, di cui 33 perpetui e 88 ordinari; si raggiunse la validità legale della seduta per un soffio poiché era presente la metà più uno dei soci (61). Il Consiglio di Amministrazione, completo in tutti i suoi membri, poté insediarsi il 18 febbraio 1951, adottando i provvedimenti che si rendevano necessari.
L’inaugurazione della più bella scuola Materna della Diocesi
Il 15 maggio 1956, dunque, l’Asilo aprì i battenti alle prime decine di bambine e bambini, fra i 3 e i 6 anni, che sperimentarono per la prima volta in tutto il territorio comunale questa novità.
In quei mesi di avvio dell’attività si sperimentarono i metodi, le tecniche, le esigenze, potendo contare sulle insegnanti specializzate (suore) e sul personale laico, ugualmente femminile, che eseguiva i lavori materiali.
Ma il pensiero continuava ad andare all’inaugurazione.
ll 23 agosto 1956 venne costituito il Comitato Festeggiamenti; assieme al Consiglio di Amministrazione si riunirono il Sindaco, Oscar Pessa, il direttore didattico e Michele Salvi, che rappresentava anche la Pro Loco, di cui era Presidente.
Si prevedeva la presenza, oltre che del Cardinale Costantini e di altri prelati, del Prefetto, del Presidente Provincia, del Provveditore agli Studi, di autorità civili e militari.
Sulle colonne del settimanale diocesano “Il Popolo”, il 9 settembre 1956 comparve il preannuncio dell’avvenimento con il titolo “L’Asilo Infantile di Pasiano sarà inaugurato dal Card. Costantini” e nell’occhiello scriveva che si trattava della “più bella casa materna della Diocesi“, aprendo con queste incoraggianti parole: “L’Asilo Infantile di Pasiano tra gli istituti per l’educazione dell’infanzia trattasi, per imponenza e funzionalità del complesso edilizio, della più importante opera realizzata finora in Diocesi” sarà inaugurato nel pomeriggio di domenica 23 settembre da Sua Em. il Cardinale Celso Costantini, al quale faranno corona i parlamentari e le autorità civili e religiose della provincia e della zona.
Sempre “Il Popolo” di domenica 23 annunciava, nelle brevi note del “Diario di S. E. Mons. Vescovo”, che il prelato nel pomeriggio sarebbe stato “a Pasiano per l’inaugurazione dell’Asilo Infantile” e a fianco una foto del complesso armonioso del giardino e del retro della scuola materna accompagnava un articolo dal titolo “Oggi il cardinale Costantini inaugura l’Asilo Infantile di Pasiano”.
Dopo aver ribadito che l’edificio è la “più importante realizzazione del genere finora compiuta nella nostra Diocesi”, esprimeva a don Perulli il “sincero plauso come pure vanno ricordati con onore i generosi benefattori e la popolazione tutta che tanto sensibilmente ha contribuito all’iniziativa”.
"Non puoi sapere davvero dove vai finché non sai da dove vieni."
Willard Christopher Smith Jr.
Testi di Pier Carlo Begotti, Noelia Bressan, Mons. Livio Concina, Luigina Corazza, Giovanna Pase, don Gino Piasentin e immagini di Gian Franco Pizzinato
tratti dal libro “I CINQUANT’ANNI DEL “GESU’ BAMBINO” – Copyright © 2006